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GRAMIGNA

La Gramigna, pianta spontanea perenne, appartiene alla famiglia delle Graminacee e annovera diverse varietà di cui ricordiamo il Cynodon dàctylon Pers., Agropyrum repens (L), E il Triticum repens L. Gramigna è diffusa un po’ in tutti gli ambienti, è una di quelle piante chiamate infestanti. La si ritrova tanto nelle colture erbacee, in particolare se sottoposte a scarse lavorazioni, quanto in quelle arboree come vigneti e frutteti. La si può trovare anche impiegata dall'uomo nell’impianto di prati, resiste bene al calpestaento grazie all’intreccio dei suoi culmi fitti, emessi dal rizoma lungamente strisciante.È una specie termofila che cioè vegeta meglio con temperature elevate e si adatta a tutti i tipi di terreno, anche se predilige quelli sciolti e secchi. La crescita è promossa dal pieno sole e ritardata dalla piena ombra, come ad esempio vicino ai tronchi degli alberi. E' resistente alla siccità.

Le radici sono rizomatose e intrecciate nei primi strati del terreno, dove si sviluppano abbondantemente formando dei grovigli sotterranei che possono raggiungere la profondità di 40-50 cm. Dalle gemme presenti sui rizomi nascono dei germogli bianchi in grado di penetrare anche attraverso substrati più duri, compreso l’asfalto, infatti no è raro vedere Gramigna spuntar fuori ai bordi di strade di campagna, seppur asfaltate ma non troppo frequentate. I fusti emessi dai rizomi sono eretti e producono infiorescenze di colore verde che nascono da giugno a settembre. Le foglie, di colore verde, sono strette e piatte, con una lieve peluria nella parte superiore. I frutti della Gramigna sono delle cariossidi nelle spighe, come i cereali, poichè la Gramigna è un "cereale", ovvero appartiene alla stessa famiglia. Le parti usate a scopo erboristico sono le radici e il rizoma.

Le parti usate a scopo erboristico

sono le radici e il rizoma

Alla Gramigna vengono attribuite proprietà depurative, diuretico-drenanti e antinfiammatorie delle vie urinarie. I rizomi della pianta contengono un derivato del fruttosio un polisaccaride chiamato tricitina (8%) che ha effetti diuretici. L’azione diuretico-drenante si rivela efficace in caso di iperuricemia ovvero l'alta concentrazione sierica di acido urico con la precipitazione di cristalli di acido urico nelle varie sedi corporee , nel caso della gotta ad esempio (bene Gramigna associata al Frassino). Un’altra sostanza, la si trova sempre nei rizomi ed è l’agropirene, è presente fra vari componenti dell' olio essenziale: 95% carvone, 1-fenil-2,4-esadiene (agropirene, appunto) (presenza non rilevata da alcuni autori), p-cimene, mentone, mentolo, trans-anetolo, timolo e carvacrolo e vari sesquiterpeni, in percentuali minime, ed ha l’effetto di disinfettare reni e vie urinarie. Per la presenza di questi principi attivi la Gramigna trova impiego in caso di cistite e altre infiammazioni delle vie urinarie, ma non solo, si impiega anche se con meno frequenza negli stati infiammatori che provocano reumatismi e artrite. L’assunzione di estratti (decotti, macerati idroalcolici..) di Gramigna determina principalmente un buon effetto diuretico-drenante che permette di disintossicare l’organismo anche grazie all'aumento della diuresi, ma anche di ridurre la cellulite, gli edemi e esplicare una blanda azione anche verso l’ipertensione. Questa pianta si usa anche come drenante di fegato e bile e viene indicata come già ricordato, nelle cure disintossicanti meglio se associata ad altre piante specifiche (Tarassaco, Bardana, Frassino, Boldo, Cardo mariano ... Altri principi attivi benefici della Gramigna sono: saponina, mannitolo, mucillagini, sali di ferro e di potassio (quest’ultimo implicato nell’abbassamento della pressione arteriosa) e vitamine A e B (i germogli e i rizomi sono ricchi di vitamine e sali minerali). Per le sue spiccate proprietà antisettiche la Gramigna si impiega anche per combattere le infezioni gastrointestinali.
Per uso esterno Gramigna vanta proprietà antiflogistiche ed emollienti.

Evitare comunque l'uso di Gramigna in caso di nefriti, squilibri idroelettrolitici (alterazioni nei valori di sodio e potassio ) e non sommarla a diuretici sintetici.
La Gramigna come voi stessi avete forse già constatato piace sia ai cani che ai gatti, che la ricercano e la mangiano molto avidamente, spesso anche quando non stanno molto bene probabilmente proprio perchè ne traggono giovamento, pare infatti che la utilizzino per depurare il loro intestino.

Il rizoma di gramigna in passato era utilizzato in forma alimurgica, come base per preparare il pane (in farina) e la birra, mentre le radici si tostavano per preparare un succedaneo del caffè. In alcune regioni italiane venivano utilizzati sia i germogli che i rizomi, entrambi ricchi di vitamine e sali minerali. I germogli raccolti a fine inverno/inizi di primavera, potevano essere lessati, saltati in padella, usati per preparare frittate, oppure consumati crudi in insalate miste.

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